24.09.2021 | JAZZ STORIES • IL TROMBONISTA INNAMORATO e altre storie di JAZZ / concerto e reading



venerdì 24 settembre 2021

“Ho letto i racconti di Aldo Gianolio tutti d’un fiato, non senza un po’ di gusto, cioè con qualche bella ghignata. Mi ha fatto ridere col suo umorismo, un’arma che sempre più raramente si trova nei libri di narrativa, con tutte quelle trovate per sfottere quei poveri suonatori neri e quegli esaltati critici bianchi, con un fondo di acrimonia verso il mondo in generale (per come va), stemperato dall’amore e dall’ammirazione verso quella grande musica che è il jazz.”
Gianni Celati
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Teatro Sociale Luzzara, 21.30
JAZZ STORIES • IL TROMBONISTA INNAMORATO e altre storie di JAZZ di Aldo Gianolio
reading e concerto
letture MARCO RAFFAINI
music Vi. Ci. Gi Trio
ALDO GIANOLIO drums
SIMONE VALLA sax
ANTONIO CERULLO contrabbass
• dark dress is appreciated
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INGRESSO GRATUITO

 

info e prenotazioni
Centro Culturale Zavattini
📞 0522 977612
📩mail: teatroluzzara@fondazioneunpaese.org
Data la capienza limitata, verrà seguito l’ordine cronologico delle prenotazioni.
Per accedere all’evento è necessario essere in possesso del Green Pass.

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IL TROMBONISTA INNAMORATO e altre storie di JAZZ di Aldo Gianolio

Il critico musicale John Ferro, specializzato in jazz, decide di partecipare al Congresso Internazionale di St. Peter. Fa parte della corrente musicologica che non attribuisce importanza all’analisi della notazione musicale, privilegia invece l’aspetto comunicativo, sociale ed antropologico della musica. Col suo intervento ha in animo di sfidare la corrente opposta ed ha preparato quaranta ritratti di jazzisti storici che analizzerà dal suo punto di vista. C’è solo un problema: John Ferro scrive benissimo e, con le sue analisi su riviste e saggi, è figura autorevole, ma soffre di una perniciosa sindrome da neurosi d’ansia che lo coglie quando deve parlare in pubblico: per quanti sforzi faccia, gli va in blackout il cervello, non riesce nemmeno a leggere i fogli scritti da lui stesso, sembra un ebete, a momenti di lucidità alterna amnesie e ragionamenti disorganici, dimentica elementi salienti e si concentra su fatti secondari, esce dal seminato in un’esposizione sconclusionata con effetti esilaranti per l’uditorio.
(…) A raccontare anche storie così – e nel libro ce ne sono – con umorismo, ci vuole talento.
Parecchio, anche. Certo, se un libro del genere può suonare poco appassionante ai non melomani, si faccia una cosa: se avete un amico musicista, regalateglielo.

Mangialibri

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Aldo Gianolio è nato nel 1952 a Reggio Emilia. Ha collaborato dal 1978 al 2016 a Musica Jazz e dal 1985 sino alla chiusura del 2017 a L’Unità. Dal 2016 collabora ad Audio Review e a Jazzitalia (rivista online); dal 2018 a Jazzit. Ha pubblicato: A Duke Ellington non piaceva Hitchcock, Mobydick 2002 (premio Django D’Or 2003), qui riedito con l’aggiunta di undici racconti e il nuovo titolo Il trombonista innamorato; Teste quadre, Aliberti 2006 (premio Biella Letteratura e Industria 2007); La verità sul complicato caso Pulcher, Mobydick 2011; Ottavio il timido, Robin 2016; I pensieri di Braciola, Robin 2017.
È il batterista dei Fagiani, di Quei Luridi Scherani e dei gruppi jazz Blue Wave e ViCiGì Trio.
È nonno delle bambine Rebecca e Ludovica.

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CENTRO CULTURALE ZAVATTINI
viale Filippini, 35 | 42045 Luzzara (RE)
t. 0522 977612 | biblioteca@fondazioneunpaese.org
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