21 Febbraio 2023

Vincenzo De Simone: Arte come sociale



Presentazione del volume omonimo, edizioni Gutemberg , retrospettiva e ricordo dell’autore

Saranno presenti la figlia Santa De Simone, Sandro Parmiggiani storico e critico d’arte, Domenico De Masi sociologo docente di sociologia del lavoro (il prof. De Masi sarà collegato in diretta streaming).

Vincenzo De Simone è un artista poliedrico, trasversale ai generi la cui metodologia lavorativa spazia dalla pittura, alla performance, all’animazione sociale. Dagli anni Sessanta ad oggi il suo lavoro ha saputo costantemente rinnovarsi facendosi portavoce di una felice congiunzione tra cultura alta e cultura popolare, estetica ed etica, arte e vita. Ogni momento della sua ricerca è preludio per quello successivo; ogni ciclo assorbe, rielabora e completa quelli ad esso immediatamente precedenti; dai quadri oggetto degli anni Settanta, alla messa in scena del vivere quotidiano con il suo bagaglio di miti, leggende e carico antropologico, dalla fantasia che incontra il reale alla dura realtà contro la quale l’artista in prima persona si è scontrato. Il volume “Vincenzo De Simone: Arte Come sociale” vuol essere una summa del percorso artistico di De Simone; esso, per la prima volta, ha tracciato una ideale linea di continuità tra le singole esperienze da lui portate avanti.


NOTA BIOGRAFICA
Vincenzo De Simone (Roccarainola, 2 luglio 1939- Padova, 3 febbraio 2020) è stato un pittore, scultore e performance artist italiano. Ideatore della tecnica denominata “Pittura-Apittura”, iniziata negli anni ’70, con figurazioni sulla tela ottenute senza alcun pigmento di colore. Nel 1974 fonda il laboratorio artistico Teatro Contadino coniugando la professione di insegnante con un progetto che da tempo cercava di realizzare, ovvero “recuperare uno specifico artistico e calarlo pienamente nel sociale”. Il laboratorio si ispira al concetto di recupero simbolico dei valori della cultura contadina e nasce dalla profonda convinzione di Vincenzo De Simone che “senza educazione estetica nessuno potrà mai mettere mano alla ricreazione dell’ambiente.” Teatro Contadino, infatti, propone un itinerario di sensibilizzazione socio-ambientale: partire dall’identità culturale di un territorio e mettere in evidenza i bisogni delle persone per arrivare a ricercare soluzioni adeguate ed eticamente corrette. L’occasione è data dall’inizio del suo insegnamento di Educazione Artistica presso la Scuola Media G. Pascoli di Cicciano (NA), ove i suoi alunni e le loro stesse famiglie vengono trasformati in operatori del Teatro Contadino, insieme ad altri colleghi insegnanti e artisti. Il laboratorio si pone in piena conformità con quanto in quegli anni va teorizzando il critico Enrico Crispolti che infatti vuole il Teatro Contadino alla Biennale di Venezia del 1976.

Ingresso libero.
Per ulteriori informazioni www.bibliotecapanizzi.it

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