Corpi minori di Jonathan Bazzi è un romanzo di formazione dove tutti i corpi che vengono percorsi, invasi o desiderati dal giovane protagonista, sono in un certo senso minori, proprio come gli asteroidi, le meteore e le comete, destinate a durare poco, ad atterrare o a schiantarsi. Una volta lasciata la provincia, il protagonista di Corpi minori deve capire il suo posto nel mondo e Milano non è il sogno che si aspettava. Violenta, mai definita, incapace di accogliere, Milano spinge questo ventenne ad esplorare il suo desiderio verso ragazzi inafferrabili. Dopo tanti anni di ricerca interiore finalmente arriva un uomo capace di sconvolgerlo: è più giovane, è bellissimo ed incredibilmente ricambia i sentimenti del protagonista. Qualche cosa però non va e l’amore non sembra essere la sola risposta possibile. Prima degli altri, considerati appunti Corpi minori che gravitano attorno al sé, ci deve essere lui, con le sue complesse morbosità e con l’insicurezza che fin da piccolo non l’ha mai abbandonato.

Odore di alghe e sabbia, di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d’acqua: sulle rive del lago di Bracciano approda, in fuga dall’indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, madre coraggiosa con un marito disabile e quattro figli. Antonia è onestissima e feroce, crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua figlia femmina a non aspettarsi nulla dagli altri. E Gaia impara: a non lamentarsi, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo, a leggere libri e non guardare la tv, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe e l’infelicità dove nessuno può vederla. Ma poi, quando l’acqua del lago sembra più dolce e luminosa, dalle mani di questa ragazzina scaturisce una forza imprevedibile. Di fronte a un torto, Gaia reagisce con violenza, consuma la sua vendetta con la determinazione di una divinità muta. La sua voce ci accompagna lungo una giovinezza che sfiora il dramma e il sogno, pone domande graffianti.